"Presentazione libro 'Delitto a Villa Ada' di Giorgio Manacorda"
Si è svolta giovedì 11 luglio nella sala conferenze
del Castello Caetani di Fondi la presentazione
dell’ultimo romanzo di Giorgio Manacorda “Delitto
a Villa Ada”.
L’evento
organizzato dall’associazione Chirone, con il patrocinio del Comune di Fondi e la collaborazione della libreria Il Seme, ha
visto il noto poeta e critico letterario, intervistato dalla professoressa
Bruna D’Ettorre con l’ausilio del giornalista di 26lettere.it Simone Nardone.
L’autore del romanzo si è
concesso a riflessioni sul suo lavoro e su quello che è un tema a lui tanto
caro, che è riuscito addirittura ad inserire come tema centrale di un romanzo
giallo: la poesia.
“La
poesia è una sintesi filosofica estrema, il romanzo invece, è un’insalata
russa, ci puoi mettere dentro di tutto” ha esordito Manacorda,
rispondendo al perché un poeta decide di mettersi a scrivere in prosa.
Tanti comunque i temi
affrontati, che vanno al di là dei contenuti di un romanzo, scorrevole,
accattivante, ma allo stesso tempo fuori dalle solite regole del giallo
tradizionale. Lo stesso autore, in uno degli ultimi interventi ha spiegato come
il libro è come se fosse suddiviso in blocchi, e ogni blocco, rispondesse ad
una particolare tecnica narrativa.
Nella cornice del castello
Caetani, alla presenza anche del vice sindaco Onorato De Santis e
dell’assessore Lucio Biasillo, che hanno rispettivamente aperto e chiuso
l’incontro con l’autore, si è parlato principalmente di arte. Quella scritta,
che sia la narrativa o la poesia, ma anche di altro, ad esempio di pittura,
perché il Manacorda è davvero un artista a tutto tondo. Ma di sicuro si è
parlato molto di poesia, anche se come ha affermato lo stesso autore del libro,
che da critico qual è non ha esitato a stroncare un’intera classe artistica
accusando “da Leopardi ad oggi ci sono
stati solo due veri poeti, uno è Foscolo, l’altro è lo stesso Leopardi”, ha
anche voluto rassicurare tutti gli aspiranti poeti contemporanei, con la
sottile ironia che lo contraddistingue e che ha inserito nel suo ultimo lavoro
concludendo “Essere poeti, può rimanere
solo un’illusione”.